CORSO PANIFICATORI, CONSEGNATI ATTESTATI
SULMONA - presso l’Officina dei Sapori a Sulmona si è svolta questa mattina la manifestazione di chiusura del Corso per Panificatori.Sono stati quindici gli allievi provenienti da tutto l'Abruzzo che hanno preso parte al corso iniziato lo scorso 13 febbraio.Questa mattina alla presenza del direttore del Cescot Abruzzo Angelo Pellegrino, del presidente del Fiesa Regionale Vinceslao Ruccolo e degli assessori comunali, Enea Di Ianni, Loris Ramicone e Maria Assunta Iommi, sono stati consegnati gli attestati di fine corso.Protagonista è stata la "Farina del Grano Solina".In questa occasione le attività si sono concentrate sulla solidarietà attiva e sull’utilizzo di particolari farine. In modo particolare è stata utilizzata la "Farina di Solina"; un grano tipico della zona e appartenente alla tradizione locale. Lo scopo dell’Officina dei Sapori è anche quello di esaltare le tipicità e conferire al prodotto da forno le garanzie sanitarie per combattere le allergie, l’obesità ed altre intolleranze alimentari.La Manifestazione finale del Corso tenuto dal Maestro panificatore Bruno de Santis, è stata caratterizzata dall’utilizzo di questa farina nei prodotti da forno e nella pasta fresca, soprattutto per farne conoscere ed apprezzare il gusto e l’esaltazione dei profumi.La "Solina" è un particolare tipo di grano tenero coltivato in alcuni Comuni montani della Provincia dell’Aquila, nonché di alcuni Comuni montani della Provincia di Chieti e Pescara, localizzati soprattutto all’interno dei territori dei parchi. La sua caratteristica è quella di essere particolarmente resistente al freddo; si tratta, infatti, di un grano tenero ristato che li agronomi del secolo scorso individuavano come "Triticum hybernum". Si ritiene che la Solina è da riferire all’antica Siliginis di cui parla Plinio nella sua "Naturalis Historia" e dalla quale si otteneva un ottimo pane.La sua origine medievale è tramandata nel tempo anche da alcuni detti popolari che ne esaltano le caratteristiche organolettiche del frumento: si sostiene, infatti, che "quella di Solina" è superiore a tutte le farine.La sua ancestralità è testimoniata oltre che dai detti popolari ("ogni grano torna a Solina" e "la Solina è la mamma di tutti i grani"), anche da documenti storici, quali alcuni atti di compravendita del 1500 stipulati presso la Fiera di Lanciano e in un testo di fine ‘700, il saggio di Michele Torcia Pel paese de' Peligni che così recita "Non dimenticheremo il pane … che non la cede … in tutta la Monarchia ...". Si tratta di un rarissimo e documentato esempio di legame tra una varietà di prodotto e il territorio.La farina di Solina è a basso contenuto di allergenici e di glutine; può essere usata indifferentemente per la pasta, il pane ed i dolci.