LEGA POPLARE, A RISCHIO ASSEGNAZIONE ALPEGGI AI PASTORI

21.12.2012 10:20

SULMONA - Lega Popolare ha chiesto all’Assessore Mauro Febbo, al Presidente Giovanni Chiodi e ai quattro presidenti delle province d’Abruzzo di intervenire contro l’avanzata di grandi aziende agricole del nord che sottraggono i pascoli ai pastori del centro-sud Italia. In una nota LP segnala il disagio e i timori di alcuni allevatori abruzzesi che da sempre hanno usufruito dei pascoli montani evidenziando l’imminente pericolo di perderli a causa di un crescente accaparramento da parte di grandi società/aziende del nord. Questo fenomeno, se da una parte potrebbe essere considerato positivamente per favorire il ‘libero mercato’ e per incrementare il momentaneo flusso di cassa nei comuni interessati, dall’altra non può essere considerato positivo visto che è a rischio la sopravvivenza delle aziende e dei pastori locali. "Dalle denunce di alcuni allevatori – dichiara Francesco Di Nisio, Segretario LP – è emersa la presenza di una sorta di ‘traffico’ dei pascoli che, poi, si traduce in forme di subaffitto (vietate dalla legge) o di strani accordi. Gli speculatori sono interessati ai premi Pac e a non perdere i premi unici. L'alpeggio serve loro come ettaraggio sulla carta per riscuotere, a volte, centinaia di migliaia di euro che senza tale ‘furbata’ degli ettari d'alpeggio non potrebbero incassare. Per questo motivo abbiamo chiesto alle istituzioni preposte di intervenire al più presto allo scopo di riservare gli alpeggi del territorio abruzzese a quelle aziende agricole che traggono beneficio dal pascolo per il bestiame, effettivamente presente nelle stalle nell’anno di riferimento, evitando intenti speculativi volti alla mera riscossione di premi comunitari. La prima azione che auspichiamo – conclude Di Nisio – è quella di sollecitare, da parte della Regione Abruzzo, le autorità demaniali (Comuni e Azienda delle Foreste Demaniali Regionale) ad avvalersi delle procedure che consentono l'affidamento in trattativa diretta per contratti ‘sotto soglia’ e per i contratti ‘sopra soglia’ a definire procedure di affidamento non basate esclusivamente sull'importo del canone ma su criteri di offerta economicamente più vantaggiosa, a tutela degli aspetti ambientali e socio-economici del territorio".

 

 

 

 

 

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