RICORDATO CARLO TRESCA DOPO 70 ANNI DALLA SUA MORTE
SULMONA - Bilancio positivo per la due giorni dedicata ai settanta anni dalla scomparsa di Carlo Tresca.Venerdi scorso c’è stata la deposizione della corona d’alloro al monumento alla villa comunale poi la giornata è proseguita con la manifestazione Auditorium dell'Agenzia di Promozione Culturale di Piazza Venezuela a Sulmona, (Clicca qui).Sabato un’altra giornata dedicata a Tresca presso la sala Conferenze della Comunità montana con il convegno organizzato dalla Cgil dove è stata illustrata la figura e l’opera del sulmonese che ha visto la partecipazione dei professori Mauro Canali dell’Università di Camerino, Martino Marazzi dell’Università Statale di Milano coordinati da Francesco Susi dell’Università Roma Tre.Notevole la presenza di pubblico con l’auditorium che non è riuscito a contenere tutte le persone intervenute. “Oggi ricordiamo Carlo Tresca a 70 ani dal suo assassinio nel salone di una famiglia tra le più importanti di Sulmona quella dei Baroni Sardi che appartenevano a quella cultura e a quella tradizione clerico fascista che lo ha avversato e che lui ha avversato“ha affermato Francesco Susi.“Non so quale indicazione ricavare per il nostro futuro, pero questo dato va costatato.Carlo Tresca fu un personaggio politico"un agitatore" massimamente sfuggente con una cultura ampia, antifascista ma anche risolutamente anticomunista tanto che ci si continua ancora ad interrogare su chi lo abbia ucciso, se un comunista, un fascista, se un mafioso italo americano.Carlo Tresca nasce a Sulmona nel 1879 e parte per l’America nel 1904 a soli 25 anni senza piu' ritornarvi.Lui è impegnatissimo lo troviamo ovunque , costruisce cooperative, sezioni politiche, sindacati, dirige giornali, lui è costretto ad andare via perchè condannato per diffamazione per un articolo che ha scritto sul giornale "Il Germe" se non ricordo male contro i Sardi de Letto nobile famiglia sulmonese che erano amministratori dell'Ospedale della SS.Annunziata e che lui aveva accusato in un articolo di giornale di malversazione e per questo fu denunciato, si fece un processo e fu condannato per diffamazione, siccome doveva cumulare diverse condanne partì per l'America” ha concluso Susi.“Tresca fu ucciso anche perchè aveva un carica vitale molto forte, ha affermato Martino Marazzi docente all'Università di Milano.“Tresca diresse tre settimanali e per trent'anni fu l'unica voce di questo foglio"Il Martello" in cui riverso tutta la sua foga oratoria e che ne garantì la fortuna tra i lavoratori italiani per venti anni, una figura molto accesa, partigiana, però non si lego mai a nessuna parte ne sindacale e ne politica, garantendosi comunque un seguito, non solo in forza delle sue idee e delle sue prese di posizione, ma anche per la sua grande retorica e questo traspare sia dal suo giornalismo e anche da quello che è un piccolo capolavoro in parte dimenticato che è la sua autobiografia che lui scrisse in inglese.Tresca sapeva combattere anche con la forza dell'ironia e con una certa vena satirica“ha concluso Marazzi.“Tresca in quello scorcio di secolo partecipa ai tormenti di quel movimento anarchico che si collocava su un crinale difficilissimo di antifascismo e anticomunismo in un paese come gli Stati Uniti in cui era fortissima la presenza di fascisti, le simpatie per Mussolini nelle camunità italo-americane era molto forte“ha affermato Mauro Canali.“La battaglia di Tresca è una battaglia di liberta e soprattutto una battaglia per non far passare l'idea del fascismo quale Italia, quale nazionalismo, perchè se il fascismo era oppressivo, l'Italia era un'altra cosa e Tresca in questa battaglia era il personaggio principale forse il piu' grande combattente“. ha continuato Canali.” Per i comunisti era un personaggio ostico non facile da digerire, per la chiesa, per la cultura cattolica un laico al cento per cento e quindi sostanzialmente questo omicidio hanno cercato di farlo passare per una soluzione di conflitti tra mafiosi che alla fine finisce per sminuire il grande percorso di Tresca e questa spiegazione mi sembra molto limitante e limitativa” ha concluso Canali