SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE, D'AMICO"CHIODI DOVEVA DIFENDERE LEGGE METANODOTTO"

10.07.2013 19:39

"La decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima per norma costituzionale la legge regionale che imponeva una pausa di riflessione alle operazioni di costruzione del metanodotto e della centrale di compressione nella Valle Peligna e nell'Abruzzo interno, mi sorprende, ma non mi stupisce, e questa è una denuncia forte che mi sento di fare, poiché ancora una volta, la regione Abruzzo , nella persona del presidente Chiodi , ha deciso di non costituirsi in giudizio a difesa di quanto legiferato dall’Assemblea regionale.Non è la prima volta che il Presidente Chiodi - ha dichiarato D'Amico - a differenza di altri Presidenti di Regione, decide di non difendere le leggi regionali abruzzesi . E come dobbiamo intendere questa reiterata scelta? Il Presidente non tiene in alcun conto la volontà e la podestà legislativa del Consiglio o non accorda all’Ente Regione pari dignità nella difesa del proprio territorio e dei propri cittadini?Leggerò con attenzione le motivazioni della Sentenza e mi farò promotore e primo firmatario di una nuova legge regionale che ribadisca, come e più volte sostenuto dalla Corte Costituzionale in occasione di altre sentenze, la concorrenzialità dei poteri tra Stato e Regione al fine dell’individuazione di percorsi condivisi a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e del rispetto del territorio.

 

 

 

 

 

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